La Tasi si paga anche sull'abitazione principale.
La base di calcolo per la Tasi, infatti, è la stessa prevista per l'Imu, vale a dire la rendita catastale dell'immobile rivalutata del 5 per cento e moltiplicata per 160 per gli immobili per uso abitativo e relative pertinenze, 140 per i laboratori, 80 per gli uffici e 55 per negozi e botteghe. Le aliquote, la legge ha previsto per il 2014 un tetto massimo i al 2,5 per mille, con la possibilità di prevede aumenti fino all0 0,8 per mille, arrivando quindi fino al 3,3 per mille, per finanziare agevolazioni e detrazioni legate al reddito e alla composizione del nucleo familiare. La Tasi sulla prima casa quest’anno scade il 16 Dicembre
Le seconde case e gli immobili affittati.
Tutti coloro che possiedono immobili che non rientrano nella definizione di prima casa e quindi non sono esenti da Imu, ossia immobili accatastati in una delle categorie A/1, A/8 e A/9, appartamenti dati in locazione o in comodato o comunque non abitati dal proprietario, uffici, e locali commerciali di qualunque tipologia devono versare la Tasi in due rate, il 16 giugno e il 16 dicembre, insieme all'Imu. L'aliquota della nuova imposta dovrà essere fissata dai comuni entro il 31 maggio. In caso di ritardi il 16 giugno si pagherà l'acconto con un'aliquota pari all'1 per mille. E gli inquilini saranno chiamati a fare la loro parte.
La quota a carico di chi occupa l'appartamento.
La Tasi deve essere versata sia dal possessore che dall'utilizzatore dell'immobile, in tutti i casi di locazione o comodato con durata superiore ai sei mesi nel corso dell'anno. Per le durate inferiori e per le locazioni per le vacanze, l'unico tenuto a pagare è invece il proprietario. Non è ammesso un pagamento unico per la Tasi, il proprietario non può versare la quota a carico dell’affittuario o comodatario e poi chiedere il rimborso, ciascuno degli interessati dovrà versare la sua quota e ne sarà responsabile. Se l'inquilino o comodatario non paga in ogni caso non ne risponderà il proprietario. I calcoli, però, non saranno nè semplici né immediati, la legge stabilisce che per l'inquilino la quota di Tasi dovuta dovrà essere compresa tra il 10 e il 30 per cento dell'ammontare complessivo. A stabilire quale sarà effettivamente la percentuale dovuta dovranno essere i comuni. Si profila insomma, l'ennesimo pasticcio, a meno che i comuni non saranno così efficienti da stabilire le aliquote con largo anticipo.
Base imponibile e pagamenti.
Non c'è obbligo per il proprietario dell'immobile di comunicare all'inquilino l'importo dovuto, e dato che per la prima rata difficilmente potranno arrivare i bollettini precompilati inviati dai comuni, inquilini e comodatari dovranno attrezzarsi autonomamente nel fare i calcoli. Per questo potranno essere utilizzati i dati catastali che debbono obbligatoriamente essere indicati nei contratti di locazione. Per il pagamento si potrà poi utilizzare il modello F24 anche compensando altre imposte.